Gerry Zansavio
Prende i primi contatti con il mondo musicale grazie ai dischi che collezionavano i suoi genitori: dalle sinfonie di Beethoven ai greatest hits di Mina e Gianni Morandi, passando dal mambo di Perez Prado e lo swing di Glenn Miller. Ma la vera "folgorazione" arriva ascoltando la musica dei Dire Straits, all'età di 11 anni, quando in Italia impazzava "Tunnel of Love", grazie al vicino di casa che l'aveva in rotazione quotidiana sul suo stereo.
È stato l'inizio di una passione che è continuata fino ad oggi e che non ha fatto che crescere. È stato lo stimolo per imbracciare una chitarra classica a 16 anni, per far venire le vesciche sulle dita, per inseguire il sogno di poter suonare, un giorno, su di un palco, le canzoni con le quali è cresciuto. Dall'ottobre del 2003 il sogno di un ragazzino si è fatto realtà quando ha fondato nel padovano la band dei "Local Heroes", dedicata ai Dire Straits. Lungi dal voler emulare il carisma, la professionalità e la bravura di Knopfler, cerca di trasmettere la sua missione sul palco e regalare al pubblico emozioni che poche musiche, a suo parere, riescono a dare. Dopo quasi 30 anni di autodidattica monotematica, decide di prendere lezioni di chitarra, per prendere maggiore confidenza con lo strumento ed allargare il panorama musicale di ciò che avrebbe potuto interpretare mediante la chitarra elettrica.
La strumentazione che attualmente usa mira a riprodurre il più fedelmente possibile il tipico sound di Mark Knopfler e per questo motivo la dotazione chitarristica è particolarmente variegata e l'effettistica ridotta al minimo.